Visita Ernia Discale

L’ernia discale (o ernia del disco) si manifesta quando il disco arriva a sporgere dal bordo vertebrale schiacciando in questo modo la radice nervosa e provocando un forte dolore. Se per esempio la radice nervosa è quella del nervo sciatico produce una sciatalgia chiamata banalmente sciatica (dolore irradiato nella fascia posteriore dell’arto inferiore che può arrivare fino al piede), se invece la radice nervosa è quella del nervo crurale (denominato anche nervo femorale) produce una cruralgia (dolore irradiato nella fascia anteriore della coscia). I territori del dolore sono molto variabili in funzione della radice nervosa che viene compressa dell’ernia che a sua volta può essere, oltre che lombare, cervicale o dorsale.

A livello lombare molto frequentemente si manifesta in due tempi, prima con la lombalgia (il classico e diffuso mal di schiena) che, col tempo, se trascurata, può trasformarsi nella sciatalgia o cruralgia ma a volte può manifestarsi anche con il dolore all’arto subito dall’esordio anche senza dolore lombare associato. Ugualmente a livello cervicale il quadro si può manifestare prima con il dolore in regione cervicale e successivamente irradiato all’arto superiore piuttosto che manifestarsi con la comparsa del dolore all’arto superiore dall’esordio.

La valutazione dei segni di compressione radicolare si effettua tramite test come specifici movimenti del rachide che facilitano il conflitto con la radici, tramite test neurologici come i riflessi o la valutazione di eventuali deficit di forza o sensibilità, tramite test tipici dell’irritazione del nervo come la manovra di Lasegue o di  Wasserman-Boschi.

Per verificare la presenza di una sciatalgia, il medico, di norma, esegue la manovra di Lasegue, che consiste nel far sdraiare il paziente sul dorso e alzargli la gamba fino al punto in cui il movimento provoca dolore e impedimento.

Per verificare la presenza di una cruralgia, il medico esegue la manovra di Wasserman – Boschi che consiste nel fare sdraiare il paziente a pancia in giu e sollevargli la coscia con il ginocchio flesso a 90° per valutare  se tale manovra è in grado di irritare il nervo femorale.

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